La cicoria comune (Cichorium intybus) è una pianta che appartiene alla famiglia delle Asteraceae con diverse varietà. Tra le sue peculiari proprietà risaltano gli effetti depurativi, diuretici e antiinfiammatori.
La cicoria spontanea è presente su tutto il territorio italiano diffusa nella quota di altezza che varia tra 0 e 1000 metri. Le varietà orticole si coltivano per il consumo alimentare e sono distinte in cicorie da taglio a foglie verdi, cicorie da radice, cicorie cosiddette da foglie e steli e radicchi (anche con foglie colorate).
Alcune varietà di cicoria come la Catalogna e la Bianca di Milano subiscono dei processi di lavorazione particolare: sono raccolte in autunno per essere defogliate fino al cuore delle foglie interne, i cespi vengono sistemati al buio, dritti in secchi con la sabbia umida.
Il gusto delle cicorie è leggermente amarognolo per il contenuto di alcaloidi. Per trarre il massimo beneficio in vitamine A e C, è consigliabile consumare le cicorie crude. Inoltre contengono calcio, potassio, cicorina, inulina, colina, tannino e amido, tutte sostanze molto utili all’organismo e che hanno un potere depurativo, diuretico, disintossicante, lassativo, e in generale favoriscono il benessere della flora batterica intestinale.
La cicoria è un ortaggio utile anche contro la sonnolenza e per la salute di reni e fegato, migliora la salute dei capelli e della pelle (gli impacchi fatti con il decotto aiutano a lenire le irritazioni cutanee e sono un vero toccasana per l’acne).
Per il consumo di cicorie, in quantità regolare, non ci sono particolari controindicazioni, tranne che per le donne in gravidanza, che devono astenersi dal mangiarne. La cicoria infatti potrebbe avere effetto emmenagogo ed abortivo. Sconsigliato anche il consumo a soggetti con problematiche di calcoli, coleocistite e calcoli.
In cucina si utilizzano prevalentemente le foglie di cicoria (fresche o cotte) condite in insalate. Per smorzarne il gusto amarognolo le foglie vanno raccolte prima della fioritura, oppure deve essere eliminata la parte più interna.
Nota curiosa: in passato, soprattutto in tempi di guerra la radice della pianta veniva tostata e utilizzata come surrogato del caffè.
Le informazioni che trovate in questo sito sono di natura generale e a scopo puramente informativo, non sono consigli sanitari e non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di altri operatori della salute abilitati a norma di legge. Se avete dubbi sull’argomento salute consultate sempre il vostro medico curante.